Il segretario Francescangeli chiede un incontro urgente. «A rischio medie e piccole imprese»( 15 Mar 2022 )
Come ha denunciato il ministro Cingolani, è inaccettabile che in questo momento drammatico della guerra russo-ucraina, ci siano delle truffe e delle speculazioni sui prezzi dell’energia e dei carburanti. Il segretario generale nazionale Paolo Capone, a nome dell’Ugl, esprime pieno sostegno all’iniziativa della procura di Roma di aprire un fascicolo di indagine per fare chiarezza sulle ragioni di tali aumenti.
Lo stesso Capone ha dichiarato che è inammissibile che a pagare questi rincari siano lavoratori ed imprese. La Ugl chiede al Governo di intervenire immediatamente stabilendo un ‘Price cup’, ossia un tetto fisso ai costi energetici. Inoltre, si ribadisce ancora una volta l’importanza di sospendere accise e iva sul carburante almeno per il periodo di profonda crisi che stiamo vivendo. È fondamentale agire subito per evitare conseguenze drammatiche sotto il profilo economico e occupazionale nel nostro Paese.
In merito all’ingiustificato rincaro dei prezzi dell’energia e dei carburanti e dalle informative che ci giungono dalle aziende locali, teme che si possano fermare le produzioni. Come già abbiamo espresso in tutti i contesti, in un certo senso ce l’aspettavamo considerando che noi per primi abbiamo da tempo denunciato la problematica della difficoltà dell’approvvigionamento delle materie prime. Oggi per produrre si consuma una quota rilevante di energia elettrica e l’aumento di oltre il 120% in poco tempo delle bollette non può che peggiorare la situazione. Non dimentichiamo che già da alcuni giorni diverse aziende siderurgiche Italiane si stanno fermando, imprese che non si erano fermate neanche in piena pandemia, continuando a rifornire il mercato.
Abbiamo, quindi, il timore che questi stop siano solo le prime avvisaglie di una lunga serie. Sappiamo bene che a pagare sono sì gli imprenditori, ma dietro ad essi ci sono centinaia di lavoratori diretti e dell’indotto che rischiano conseguenze nefaste se non si trovano subito le soluzioni. Inoltre riteniamo che quelle più a rischio sono le medie e piccole aziende. È assurdo che in un momento in cui si sta uscendo dal clou dell’emergenza pandemica e si stava iniziando a tornare a lavorare a pieno regime ora arriva questo tsunami economico.
Vogliamo rivolgere un appello ai vertici della Regione Umbria, ai quali chiederemo un incontro urgente, perché ci si possa confrontare per il ruolo che ci compete su come superare questo difficile momento. A nostro avviso è arrivata l’ora di tagliare la burocrazia e fare in modo che tutte quelle occasioni di sviluppo possano condurre verso un abbassamento dei costi, a cominciare da quelli dell’energia, che possano consentire alle imprese di continuare a produrre e garantire lavoro.